lunedì 29 agosto 2011

Tour delle spiagge a ovest

Giornata dedicata alle spiagge dell'ovest dell'isola, iniziando da Cala d'Hort, acqua celeste, di fronte all'isoletta di Es Vedrà.

Poi Cala Vedella, la spiaggia non ha molto di speciale, ma il paese è fatto di casette curiose.



Poi Cala Molì, una nuova scoperta molto interessante.


E per finire Cala Comte, con l'azzurro speciale (e purtroppo apprezzato da molti...).



giovedì 25 agosto 2011

Il mulino di Es Puig d'en Valls

"Questo mulino da farina venne acquistato dal Consell Insular d'Eivissa i Formentera nel 1992. L'istituzione lo fece restaurare, permettendo che recuperasse l'aspetto che mostrava all'epoca (1791) ed è possibile visitarlo." - dalla Guida Turistica di patrimonio Culturale di Ibiza e Formentera.
Il problema è riuscire a trovarlo. Nessuna indicazione da parte dell'ufficio turistico di Eivissa (non credono che esista), nessuna indicazione a Puig d'en Valls e scarsa conoscenza della sua esistenza da parte della gente del posto. Dopo una difficile ricerca in paese, grazie al postino ho scoperto che esiste davvero ed è anche molto carino da visitare.
E, attenzione, aperto solo il giovedì mattina dalle 10 alle 13 (circa...).



domenica 21 agosto 2011

Il borgo di Balàfia

Vicino a Sant Llorenc si trova il borgo fortificato di Balàfia, con torri del XVI secolo. E' un insieme di case private e visitarlo mi fa un effetto strano. Penso a queste sette famiglie che si facevano serenamente gli affari loro, in un posto lontano anche dal minuscolo paese di Sant LLorenc, fino a quando un inglese (gli esploratori di luoghi nascosti sono di solito loro) li ha scoperti e fotografati e pubblicati in qualche guida tipo LP.
E la loro tranquillità è finita, con decine di turisti a seguirli e fotografarli fino in casa. In qualche modo cercano di difendersi, con cartelli di divieto d'ingresso, chiudendo i viottoli e dando indicazioni sbagliate della strada.
Io ci sono andata alla mattina presto, senza turisti e sono riuscita anche a farmi racocntare la storia del "paese" da un'anziana abitante. Un posto particolare, forse da lasciare semplicemente in pace.




giovedì 18 agosto 2011

La grotta della dea Tanit

Tanit era una dea importante a Cartagine, la sua immagine compariva anche nelle monete della città punica.
Tanit era venerata come dea della fertilità, dell'amore e del piacere, associata alla buona sorte, ai raccolti e alla luna.
Esistono due tipologie di simboli che la rappresentano. Il primo è una statuetta di donna, spesso nuda, che si stringe i seni.
Il secondo è un simbolo stilizzato di un triangolo equilatero, con appoggiata una barra orizzontale, con sopra un cerchio.
http://it.wikipedia.org/wiki/File:Karthago_Tophet.JPG

Il significato del simbolo è oggetto di discussione, sono state fatte diverse ipotesi. C'è chi vede la figura stilizzzata di una donna. Chi sostiene che il cerchio è un corpo celeste, il sole o la luna, e la riga la superficie di un altare.
Il "segno di Tanit" era comunque utilizzato come richiesta alla dea perchè assicurasse la protezione, il benessere, la fertilità e la fecondità. Si utilizzava direttamente, come disegno o scolpito nella pietra, e in gioielli e amuleti.
A Ibiza è stato trovato un antico santuario dedicato a Tanit, nella grotta es Cuieram, a pochi chilometri da Sant Vicent. Una grotta naturale scavata dall'acqua, un luogo magico dove sono state trovate migliaia di statuine della dea, lasciate come voto.
Per raggiungerla basta seguire l'indicazione tra Cala de Sant Vicent e Sant Vicent.

Per visitarla è necessario scoprire i misteriosi orari di apertura, dal lunedì o martedì al sabato, al mattino. Per essere più precisi... quando arriva il guardiano ad aprirla.

All'interno si trova un piccolo altare con sculture della dea, dove lasciare richieste e un oggetto personale come dono a Tanit. La grotta è ancora usata come luogo di preghiera e di meditazione (almeno l'anno scorso, quest'anno a dire il vero c'eravamo solo noi e il famoso guardiano).




Dalla zona sotto la grotta parte un percorso a piedi che arriva fino al mare, a Cala dèn Buscar e S'Escullet.


e avendo voglia di camminare prosegue fino a Cala de Sant Vicent.


martedì 16 agosto 2011

Es Broll

Oggi nuvoloso, quindi passeggiata in campagna, a Es Broll, sotto Santa Agnes.
Lungo il torrente Buscastell passa una strada non asfaltata, che abbiamo percorso a piedi.
Arrivando a zone ben coltivate, orti, alberi da frutto.

Il merito è della presenza di una sorgente e di un sistema di vasche e canali, costruito dagli Arabi, per dare acqua a tutta la zona.

L’acqua a Ibiza è presente con i pozzi, sparsi per tutta l’isola. Qui però si può, anche nel periodo più caldo dell'anno, vederla scorrere…
E magari farci anche il bagno, in una delle vasche di raccolta.


venerdì 12 agosto 2011

Ses Caletes

Un’altra spiaggia poco conosciuta al nord, Ses Caletes.
Descritta come un posto raggiungibile solo con una lunga e faticosa camminata. In realtà c’è una strada che ci arriva, stretta ma anche asfaltata. C’è, come sempre, la difficoltà di trovare la strada, che parte sulla destra appena prima dell’incrocio per la chiesa di Sant Vicent.
Dall’alto di vede la vicina baia di racò de sa Talaia, probabilmente raggiungibile dalle case costruite in cima.

Proseguendo si arriva alla spiaggia, molto piccola, con ricoveri per le barche e scogli. E tantissimi pesci.

Da precisare un aspetto di Ses Caletes, che la rende un po’ triste. Si trova nella zona colpita dall’incendio, intorno è tutto bruciato, tutto nero e grigio. Anche se cercando scopri che cominciano a nascere, sopra i resti, delle nuove piantine.


Cala Xarraca

L’altro modo per evitare le spiagge troppo affollate è…chiedere consigli. E i consigli portano quasi sempre a una spiaggia di sassi del nord, spesso molto bella.
Verso Portinatx si arriva a Cala Xarraca, niente di particolare, piccola, tanta gente e un grande cartello di divieto di accesso ai cani e ai nudisti :-(
Però dalla spiaggia verso destra si arriva a quella che abbiamo soprannominato Cala Xarraca 2. Ci si può arrivare anche parcheggiando sulla strada in alto e poi scendendo per un sentiero.
Spiaggia tranquilla, di ghiaino, dove fare snorkeling.
Con l’apprezzata attrazione della zona tuffi…

E un gabbiano quasi addomesticato. In questi giorni se ne trovano tanti di colore bruno-grigio, devono essere giovani esemplari di Gabbiano comune, che forse iniziano a vivere da soli e cercano compagnia.

E non finisce qui, da Cala Xarraca 2 verso Portinatx seguono altre due spiagge “consigliate” Cala des Xuclar e Platja s’Illot d’es Rencli. Tutta una zona che diventerà meta di parecchie uscite :-)

Turisti


Da quando, a fine luglio, siamo ritornati sull’isola l’ho trovata cambiata. E’ arrivato il turismo, in massa.
Turisti ce ne erano anche prima, naturalmente, ma pochi e forse anche poco visibili.
Adesso le spiagge sono diventate poco vivibili, con le persone strette strette, confusione, mare perfino torbido, mamme urlanti, …
Per le strade sei sempre in coda, nei negozi anche, dal benzinaio anche, i supermercati hanno gli scaffali vuoti.
Sono diventata fastidiosa per alcuni giorni, non trovavo più l’atmosfera magica dell’isola. La parte artificiosa, quella del carnevale tutti i giorni, giorno e notte, aveva preso il sopravvento. E’ vero che il popolo delle discoteche di giorno non va molto lontano, ma i turisti “diurni” erano aumentati in modo esagerato. Sembrava impossibile trovare un posticino tranquillo.   
Il consiglio che ricevevo era di aspettare la fine della burrasca, dopo il 20 di agosto ritornava la calma...
Ho provato anche un altro sistema di sopravvivenza, svegliarmi presto e uscire verso le otto, diciamo quella che viene considerata l’alba locale. Per le strade la gente che va a lavorare si trova, ma la sorpresa sono le spiagge…deserte…tutte deserte.

Questa è Cala Boix alle nove di mattina. E così anche le altre.
Spiaggia tutta libera, silenzio, l’acqua calda da fare il bagno.
Credo che i turisti si sveglino verso le 10, e arrivano in spiaggia verso le 10,30, anche le 11, a quel punto prendo le mie cose e…torno a casa.
Molto felice di questa mia scoperta, sono rimasta sorpresa nel constatare che da molti la spiaggia deserta della mattina è considerata una spiaggia triste, malinconica. Triste? Mah…

Cap des Llibrell

Il percorso parte dalla spiaggia di Cala LLonga, dall’estremità del lato destro, dove inizia una strada asfaltata che prosegue verso alcuni alberghi. La strada asfaltata si trasforma quasi subito in un largo sentiero sterrato che sale ripidamente, con vista sulla spiaggia da una parte e sul mare a picco dall’altro.
Certo la vista sulla spiaggia di Cala Llonga non è molto piacevole…

Il sentiero si addentra nel bosco e, per fortuna, è segnato con alcune pietre per terra.
Poco prima della cima della montagna si arriva alle rovine di una costruzione circolare del popolo fenicio.

Dopo le rovine sale un altro sentiero, che porta all’antico insediamento fenicio di Cap des LLibrell, messo proprio sulla cima del monte Puig di Ses Terrets. 
Si trova sul punto più alto di scogliere mozzafiato, con ampia vista panoramica verso il mare e dell'entroterra. I ritrovamenti di ceramiche e frammenti di terracotta ne assicurano il periodo di costruzione.  Un posto molto bello.


I resti dell’insediamento non sono recintati ed è possibile girarli liberamente.
Sull’isola di Ibiza la presenza fenicia è provata fin dal VII-VI secolo a.C.
La città principale si trovava dove ora c'è la città di Eivissa. La ricerca archeologica negli ultimi anni ha però trovato altri insediamenti fenici di un periodo contemporaneo o poco successivo. Lungo la costa oltre al Cap des Llibrell, altre località con presenza fenicia sono Illa Grossa, Punta J. Tur Esquerrer, Puig den Jondal e Puig de Sa Talaia de Jesus. Tutte, per me, ancora da scoprire…
In cima al villaggio fenicio si trova il segno della punta del “monte” a 220 m di altitudine, un “vertice geodesico”.

Il vertice geodesico, in spagnolo, o vertice topografico, in italiano, è un punto di riferimento cartografico segnato con un segnale fisico, come un piccolo pilastro di cemento. Non sono riuscita ancora a capire esattamente a cosa servano, però l’isola ne è piena.

Da qui si ha una vista sull’isola di Tagomago, sugli isolotti di es Canar, Formentera e, più vicino, la spiaggia di Sol d’en Serra.

Si ritorna verso Sol d’en Serra, tenendosi lungo la cresta della montagna fino ad arrivare al successivo vertice geodesico del Puig des Castellar a 184 metri di altitudine.
Da lì parte un sentiero che scende molto rapidamente fino alla zona di parcheggio della spiaggia Sol d’en Serra.

giovedì 4 agosto 2011

Il percorso degli ulivi

Atena e Poseidone litigavano ferocemente per il possesso della città più grande dell’Attica, che ancora non aveva un nome. Zeus, per risolvere la disputa, decise che l’avrebbe assegnata a chi avesse fatto il regalo più bello e più utile alla città.
Si riunirono quindi nell’Acropoli per presentare i due doni.
Poseidone, scagliò  il suo tridente e fece apparire un cavallo, simbolo della forza e del coraggio, dichiarando che  con quell’animale gli ateniesi sarebbero stati vincitori di tutte le guerre.
Atena, a sua volta, percosse la terra e nacque un albero d’olivo. Spiegò che l’ulivo serviva come cibo e per illuminare le notti.
I cittadini dovevano scegliere il dono più utile e di conseguenza il loro dio protettore.
Tra il potere che avrebbero procurato le vittorie in guerra e l’albero che avrebbe dato frutti , quindi benessere e pace, il dono di Atena era più utile, quindi fu lei a vincere la sfida.
Da quel giorno quella città  si sarebbe chiamata Atene. E l’ulivo fu considerato sacro.

L’intenzione era di fare il percorso da Sant Carles a Cala Mastella, proposto dall’opuscolo di senderismo. E ci abbiamo provato ben due volte, finendo sempre da un’altra parte. Qualche volta bisogna accettare il proprio destino ;-)
Oltre a perdersi in modo poco onorevole, abbiamo anche trovato parecchi cani liberi, che hanno fatto diventare ancora più ansiosa la ricerca. Direi di metterci una piedra sopra.

Gli ulivi secolari sono nella zona di Sant Carles e per vederli e toccarli (e fotografarli) basta parcheggiare in paese e fare pochi passi verso il museo.Semplice :-)





martedì 2 agosto 2011

Sa Caleta

Sa Caleta, bella spiaggia sabbiosa con acqua limpidissima e pareti di argilla rossa, con qualche piccola baia più nascosta.


Unico fastidio, il rumore degli aerei del vicino aeroporto.

Subito dopo la spiaggia, da vedere i resti degli edifici militari, con qualche percorso sotterraneo, ormai abbandonati.

E il primo insediamento fenicio. 2700 anni fa qui in riva al mare i Fenici costruirono un paese, che abbandonarono dopo 50 anni per creare un nuovo abitato sul colle della città vecchia di Eivissa, posto considerato più sicuro.
Il sito, dichiarato Patrimonio dell’Umanità, è un po’ deludente, con i pochi resti delle fondamenta rigorosamente recintati e senza possibilità di visita.

lunedì 1 agosto 2011

Pou de Leo


Spiagge di scogli poco frequentate, con ricoveri delle barche dei pescatori, buoni amici e…basta...quello che fa per me :-)