venerdì 24 giugno 2011

Solstizio d’estate a Cala Comte


Cala Comte è nella zona a ovest dell’isola, ci si arriva da Sant Antoni o da Eivissa. Si trovano delle spiaggette sabbiose, nessuna costruzione tranne i due chioschi e una vista sulla Illa sa Conillera e altre minuscole isole.  

Un altro posto per tramonti scenografici.
Ci siamo andati per fare un pic nic sulla spiaggia, naturalmente al tramonto.
Peccato per le nuvole, ci torneremo un’altra volta…

E per festeggiare l’inizio dell’estate. Le feste del solstizio sono state celebrate da sempre in tutte le culture umane, dato che il fenomeno astronomico era il medesimo nei diversi paesi. 
Con il significato di fine di una fase della vita e di ripresa di un nuovo ciclo.
La religione cattolica, consapevole dell’importanza di questi riti e festeggiamenti, propose per lo stesso periodo le proprie celebrazioni legate a San Giovanni.
Anche qui rimangono i festeggiamenti religiosi, quelli di domenica scorsa, e quelli pagani, come il salto dei fuochi.
La vigilia di San Giovanni, il 23 giugno,  prosegue infatti la festa nel paese di Sant Joan con il salto dei fuochi. Per lasciarci alle spalle ciò di cui vogliamo liberarci e pensare intensamente a nuovi desideri, il rito prevede il salto dei falò. Quest’anno, per rispetto nei confronti delle persone colpite dall’incendio del mese scorso, i fuochi a Sant Joan sono stati annullati.
Così ce li siamo fatti in spiaggia, con delle semplici candele. Abbiamo scritto cosa volevamo lasciarci alle spalle, bruciato i foglietti, qualcuno ha anche disperso le ceneri in mare, e abbiamo saltato....

La spiaggia di notte con le candele è un’emozione, da riprovare :-) 

lunedì 20 giugno 2011

Tramonto a Cala Benirràs

Prima di andare in spiaggia abbiamo fatto un giro nella zona vicino a Sant Joan, dove l’incendio di un mese fa ha distrutto migliaia di ettari di bosco, un paesaggio tutto nero, impressionante.

Verso sera Cala Benirràs, spiaggia a nord conosciuta per i suoi tramonti e perché alla domenica (e forse quando c’è la luna piena, io non ho provato) i giovani e meno giovani hippy suonano il tamburo e ballano.

Questo spettacolo sulla spiaggia richiama una quantità incredibile di gente, con difficoltà per trovare uno spazio per sedersi. Se l’atmosfera di festa piace...la domenica sera va bene, altrimenti consiglio di venire un altro giorno della settimana, a godersi il tramonto

Iperico o erba di San Giovanni

L’iperico (Hypericum perforatum) si trova abbastanza facilmente a Ibiza, sul bordo dei sentieri, sia nella versione erbacea che come arbusto. Si riconosce dai fiori gialli.
Con i fiori ho fatto l’olio di iperico. La raccolta dei fiori è consigliata nei giorni con la luna in segno di luce. I segni di luce sono Gemelli, Bilancia e Acquario. Basta controllare con un calendario lunare, anche in Internet.
In questi giorni la luna era in Acquario e ne ho approfittato, ho raccolto i fiori lontano dalle strade, li ho distribuiti in un vassoio per far scappare ragnetti e altri insetti e li ho messi in un vasetto fino a riempirlo.

Ho aggiunto olio extravergine d’oliva e messo il vaso chiuso all'aperto, sotto il sole. Ricordarsi di agitare ogni tanto per rimescolarne il contenuto.  Tra pochi giorni diventerà di un bel colore rosso. Aspettare un mese (o meglio un ciclo lunare), filtrare e conservare al buio.
L'olio di iperico si usa per le scottature, cura di piccole ferite e massaggi nelle zone colpite da dolori articolari.  Anche semplicemente per le pelli secche e screpolate.
Da usare sempre alla sera, perché per le sue proprietà fotosensibili le parti massaggiate non vanno esposte al sole. 

L’iperico ha anche altri utilizzi, non erboristici… viene considerata una pianta “scaccia diavoli”, da appendere in mazzetti fuori dalle case per tenere lontani fantasmi, spiriti maligni e malefici in genere. E da portare con sé nel caso si incontrasse una strega, che in queste sere di solstizio d’estate sembra sia abbastanza facile.

Domenica alla festa di Sant Joan

Sant Joan è un piccolo paese nel nord dell’isola, la chiesa, qualche negozio e poche case.
Il Santo (San Giovanni) si celebra il 24 giugno, ma i festeggiamenti durano una settimana.
Questa domenica c’era la festa diurna e ufficiale, con il discorso del sindaco del paese, la messa, il mercatino, molto molto carino, nella piazza della chiesa dedicato alle attività artigianali dell’isola  per la produzione di sedie impagliate, cesti,

giochi di legno, finimenti per cavalli, espardenyas,

coltelli, strumenti musicali, ricami, filatura,

e cosmetici naturali realizzati dai nostri amici con le erbe dell’isola e con la giusta miscela di passione e intelligenza.

Con i costumi tipici dell’isola, le donne completamente coperte da abiti lunghi e fazzoletti in testa.

Con le musiche dell’isola, di flauti, tamburi e nacchere, che accompagnano le danze popolari nel cortile davanti alla chiesa …il ballo tipico è la llarga, nella quale la donna fa passettini in cerchi sempre più piccoli, mentre l’uomo le saltella intorno.

Con la sfilata di auto e moto d’epoca…e di carri trainati dai cavalli.
 
La festa finisce, come giusto, mangiando… una paella cucinata in una super pentola…

…questo è il risultato, ottimo!!!

E prima di andare, un caffè caleta, inventato da un bar di Sa Caleta, un miscuglio di caffè, liquore, cannella, zucchero e…non so bene cos’altro.

Per mangiare a San Joan c’è una possibilità di pizza molto buona, all’inizio del paese da Sabores Naturales, un bar vegetariano gestito da italiani dove si possono mangiare anche insalate, panini, torte (dovrebbe essere sempre aperto, tranne il sabato).

giovedì 16 giugno 2011

Cala s'Aubarca

Un'altra spiaggia per niente frequentata, questa volta non c'era nemmeno il pescatore, solo noi!
La parte più difficile è arrivarci...giunti a Sant Mateu d'Aubarca passare davanti alla "solita" chiesa fortificata e continuare sulla destra. All'incrocio successivo girare a sinistra (il cartello che indica la spiaggia c'è ma è in una posizione impossibile). Continuare fino ad una casa sulla destra con di fronte il cartello blu "Sant Antoni de Portmany" e la freccia che indica "Santa Agnes". In questo punto prendere lo sterrato sulla destra e continuare per un paio di km fino ad uno spiazzo dove lasciare l'auto all'ombra dei pini.
Da qui partono una strada sterrata quasi transitabile che porta alla comoda passeggiata "alta" per scoprire il panorama e un sentiero che porta alla spiaggia.




La strada della passeggiata continua costeggiando il mare, l'abbiamo seguita per una mezz'ora fino a quando diventa un sentiero, ma sarebbe bello provare a vedere dove finisce, magari la prossima volta :-)


Siamo tornati indietro all'auto e abbiamo preso il sentiero accanto per spiaggia, che scende largo per una ventina di minuti fino a uno spiazzo finale. Da lì prendere il sentiero a sinistra e poi ancora a sinistra. Quindi cercare il punto più agevole per scendere sugli scogli.



Sono tutti scogli, tranne per una piccolissima spiaggia che si trova sulla sinistra dove abbiamo trovato qualche metro di ghiaia e un accesso al mare più facile.



Sarebbe stato da portare pinne e maschera, perchè il posto non offre molti svagli tranne dare da mangiare alle lucertole...




...e raccogliere il vero timo, chiamato Frigola (Thymus capitatus), profumatissimo da usare in cucina e per fare il tipico liquore locale.





martedì 14 giugno 2011

Domenica di relax a S'Aigo Blanca

Prima ci siamo fermati al mercatino dell’usato a Cala Lena.



Tutte le domeniche (orario 10-16, tranne in luglio e agosto che diventa 18-24) chi vuole può mettere in vendita direttamente prodotti usati, come vestiti, dischi, stoviglie, libri, giochi, qualsiasi cianfrusaglia basta che sia di seconda mano.

Poi abbiamo proseguito in direzione San Vicent, per S'Aigo Blanca, che è una delle due spiagge nudiste ufficiali.
In passato c’era la sbarra che vietava l'ingresso e un parcheggio a pagamento, adesso si entra liberamente (fino a quando non cambiano idea). Basta comunque parcheggiare un po’ prima della sbarra e aggiungere qualche passo a piedi.
Il nome S'Aigo Blanca deriva dalla presenza continua del vento che porta onde che si infrangono biancamente sulla spiaggia.  
Ci sono un paio di chioschi e una parte attrezzata con qualche ombrellone.




Il mare è molto bello con vista sull'isola di Tagomago.






Cala Llentrisca

Il difficile è arrivare a Cala Llentrisca...dal paese di Es Cubells girare a sinistra seguendo la freccia che indica la spiaggia (è la prima e ultima indicazione!). 
Proseguire tenendo sempre la destra per alcuni chilometri fino ad arrivare alla sbarra della vigilanza. Spiegare al guardiano che conoscete Cala Llentrisca come le vostre tasche e lui vi apre, almeno a noi ha aperto…
Continuare per un paio di km, fare una curva a gomito a sinistra e lasciare subito dopo l’auto oppure scendere ancora un po’ tenendo sempre la destra fino a quando la strada finisce ed inizia il sentiero.
Con una camminata di venti minuti, a tratti non proprio comoda, si arriva.


Cala Llentrisca è una spiaggia di ghiaia, con solo delle casette per il ricovero delle barche, con molte alghe nel mare. 
Perchè andarci allora? Da consigliare a chi cerca la solitudine, che a volte può essere anche assoluta. Noi abbiamo trovato solo un pescatore che sistemava le sue reti.



E, verso sera, è arrivato a fare visita anche un delfino :-))))


Sant Llorenc de Balàfia

Piccolissimo paese sulla strada per San Joan/Portinatx, molto tranquillo con una bella chiesa fortificata (venerdì trovata chiusa, la messa è alla domenica alle 18.30). 




Si può lasciare l’auto nel parcheggio della chiesa ed entrare nella zona parco attrezzata con giochi per bambini, tavoli e bagni (ma senza acqua potabile).


Dal fondo del parco attrezzato parte un percorso facile di un paio d’ore nel bosco con forni per la calce, fornaci per il carbone e…asini liberi.


Nel sottobosco di trova il Timo locale, che non è proprio un timo, ma quasi... nome latino Teucrium polium, nome comune in catalano Herba de Sant Ponç.
E sembra che  Sant Ponç sia il santo protettore degli erboristi, insomma una piantina importante :-)



sabato 11 giugno 2011

Santa Eulària des Riu


Il nome di Santa Eulària des Riu, dedicato alla Santa Eulalia, è legato al passaggio nel suo territorio dell’unico fiume delle Baleari, ovviamente il Riu de santa Eulària.


Il paese nasce, come spesso qui, con la costruzione della chiesa Puig de Missa.
Le chiese costruite fino al XVII secolo sono tutte chiese fortificate, e anche dotate di armi (sembra quasi un controsenso una chiesa con i cannoni), per  difesa contro la pirateria, che per centinaia di anni ha portato parecchi problemi all’isola.
In alcuni periodi si era addirittura pensato di evacuare l’intera isola, mentre Formentera è rimasta disabitata per 300 anni per colpa di queste incursioni piratesche.
Le prime case dell’attuale città di Santa Eulària furono costruite nel XVIII secolo nella zona vicina alla chiesa.
In una delle più antiche si trova il Museo Etnologico di Ibiza e Formentera, detto anche il Museo del popolo pitiuso.
Con abiti, gioielli, utensili di casa e da lavoro, la cantina, il frantoio per l’olio, piccolo ma ben curato. La casa Can Ros che ospita il museo è stupenda e ben restaurata, un sogno…
Il museo è aperto dal lunedì al sabato 10-14 e 17.30-20 e alla domenica 11-13.30.
Si pagano 3 euro per l’ingresso (i bambini non pagano), tranne alla domenica che è gratuito.

La città è un altro esempio delle due anime dell’isola, la strada che l’attraversa Carrer de Sant Jaume segna il confine. Sotto la strada, verso la spiaggia, è stato costruito in modo esagerato, alberghi, ristoranti, negozi ad occupare ogni spazio possibile, fino al limite della sabbia.
Sopra la strada la parte vecchia della città, con il municipio, il mercato coperto (dal lunedì al sabato 8-14), le stradine, qualche bar da tapas e, in cima al colle, la chiesa fortificata Puig de Missa



La chiesa attuale è del XVI secolo costruita sui resti di un altro edificio religioso, forse una moschea, ed è una delle più belle dell’isola.
La chiesa servì come fortezza e rifugio per gli abitanti della zona circostante.
La costruzione bianchissima, con poche piccole feritoie al posto delle finestre, ha di fronte un bel porticato ad archi e sul retro un piccolo cimitero.
La chiesa è aperta e quindi visitabile secondo regole che io non conosco, una volata l’ho trovato chiusa e una aperta, l’unica è provare oppure partecipare alla messa della domenica mattina.


mercoledì 8 giugno 2011

La spiaggia meditativa di Sol d’en Serra


Sol d’en Serra, spiaggia meditativa, da andarci per guardare il mare e lasciare passare gabbiani e pensieri.
Se proprio si vuole scendere, si arriva alla spiaggia entrando dal Club Amante, la natura del suolo a ciottoli giganti rende però molto difficile anche solo pensare di sdraiarsi.


Dal parcheggio, a sinistra, parte un sentiero a picco sul mare che porta verso la cima.
Dopo pochi passi c’è anche una panchina con serena vista sul mare. Continuando si arriva alla cima della “montagna”, il promontorio si chiama Cap des Llibrell
Sempre dal parcheggio partono altri due sentieri, il cicloturistico n. 8 di Santa Eularia di 12 km e un percorso a piedi/bici segnato con il falco verde di 3 km. Nel  solito sistema della rete di percorsi dell’isola, la maggior parte dei quali non segnalata oppure non riportata in alcuna mappa oppure entrambe le cose, è normale perdere la via, dopo un po’ ci si fa l’abitudine.

Tutti i sentieri portano verso Calla Llonga, l’altra faccia dell’isola, affollata, alberghi in quantità incredibile costruiti sulle pareti delle scogliere, negozi, ristoranti…turismo balneare lo chiamano.



Come in tutte le zone soleggiate e asciutte dell’isola si trova il rosmarino (Rosmarinus Officinalis), spontaneo, che cresce rigoglioso. In questo periodo si possono raccogliere i  germogli.  Da usare in cucina, da aggiungere alla tisana, per tenere lontani gli spiriti cattivi...




Il rosmarino è considerato un simbolo dell'amore, del matrimonio e della morte, che strano effetto questi termini vicini ;-)…e ha ispirato antiche leggende.
Come la triste storia della principessa Leucotoe, la figlia del re di Persia, che sedotta da Apollo, intrufolatosi furtivamente nelle sue stanze, dovette subire l'ira del padre, che la uccise per la sua debolezza.
Sulla tomba della principessa i raggi del sole arrivarono a raggiungere le spoglie della fanciulla, che lentamente si trasformò in una pianta dal profumo intenso, dalle foglie fini e dai fiori viola-azzurro.
Da questa leggenda deriva l'usanza degli antichi Greci e Romani di coltivare il rosmarino come simbolo dell'immortalità dell'anima.

martedì 7 giugno 2011

Come si dice “bradipo” in spagnolo?




Questi primi giorni sull’isola di Ibiza sono stati quasi esclusivamente dormire, riposare, divano. Anche piccola spesa, piccola passeggiata…un processo di adattamento alla nuova casa molto lento.
Casa che è più grande e accogliente di come la ricordavo, quasi una sorpresa.
Il primo regalo, i limoni locali, grandi, profumati, possono portare solo buone cose.